9
May

I numeri del settore gastronomico in Italia

In Italia si contano circa 220.000 imprese attive nel settore della ristorazione, intendendo per essi ristoranti e pizzerie e non in bar. Il settore gastronomico in Italia sta attraversando sicuramente un periodo molto delicato, visto che nel 2021 9 attività su 10 andavano peggio rispetto al periodo pre-pandemico.

Inoltre, terminata l’emergenza Covid-19 ci si è messa la guerra in Ucraina, con la speculazione dei prezzi al seguito e l’azzeramento di una domanda turistica molto importante qual era quella proveniente dalla Russia.

Secondo il rapporto FIPE, sono state più di 23.000 le aziende della ristorazione in Italia che hanno chiuso i battenti nel 2021, a cui vanno aggiunte quelle che hanno chiuso nel 2020. Per un totale di 45.000 cessazioni delle attività circa. Un’autentica ecatombe.

Le perdite, invece, nel solo 2021 hanno sfiorato i 34 miliardi di euro, pari a 56 miliardi se si aggiungono quelle toccate nel 2020.

Buone notizie arrivano invece dal Made in Italy all’estero, capace di portare innovazione e di reggere all’urto della crisi. Anche perché, rispetto alle misure molto severe prese nel nostro paese, altrove nel mondo le chiusure sono state molto più blande. E ciò ha permesso alle attività nostrane di continuare a lavorare, seppur a regime parzialmente ridotto.

Settore gastronomico in Italia: le note positive

La pandemia ha modificato radicalmente la ristorazione, anche nel nostro paese. In primis, il fatto che abbia sdoganato il take away o il cibo a domicilio, come rodaggio di quanto vissuto in quei brutti due anni. Infatti, anche pietanze un tempo non certo da asporto, oggi lo sono diventate. Si pensi la piadina a domicilio, per esempio.

Inoltre, abbiamo imparato ad utilizzare il Qr code anche per ordinare al ristorante, ora solo per consultare il menu, ora anche per ordinare direttamente da smartphone, anche con la possibilità di pagare in modo digitale.

Per fortuna, è tornata anche la voglia di convivialità, come mangiare un ottimo panino in una hamburgeria a Riccione.

Quindi, sono tante le sfide che attengono la gastronomia in Italia. Che comunque ha le spalle larghe e ha saputo sempre affrontare i momenti di crisi. Rinnovandosi, pur mantenendo sempre i piedi ben saldi nella nostra rinomata e amatissima tradizione.

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9
February

Il turismo in Italia – Previsioni per il 2023

Il più recente rapporto sull’impatto economico del World Travel & Tourism Council (WTTC) ha rilevato che l’industria turistica in Italia potrebbe raggiungere quasi i livelli pre-pandemia entro il 2023, con una differenza stimata del 0,3% rispetto al 2019.

L’industria turistica e viaggi in Italia potrebbe contribuire 194 miliardi di euro al PIL del paese l’anno prossimo, con un rapido aumento dell’occupazione per soddisfare le esigenze in rapida crescita, allineandosi ai livelli di occupazione pre-pandemia.

Il rapporto ha anche previsto che l’industria crescerà una media del 2,5% all’anno nei prossimi dieci anni, creando più di 53.000 nuovi posti di lavoro ogni anno.

La crescita del 2,5% nel turismo e nei viaggi supera di gran lunga la crescita media complessiva dell’economia italiana, attualmente allo 0,5%.

Quest’anno, il PIL dell’industria è previsto in crescita del 8,7%, rappresentando poco meno del 10% del PIL totale del paese per l’anno. Si prevede anche che l’occupazione crescerà del 2% quest’anno, occupando quasi 2,7 milioni di persone.

Per confronto, nel 2019 il contributo dell’industria al PIL del paese era del 10,6%. Nello stesso periodo, quasi 2,9 milioni di italiani erano impiegati nell’industria turistica, considerata ora l’apice dell’industria del paese prima della pandemia.

Il rapporto ha segnalato che la ripresa del turismo e dei viaggi in Italia è stata rallentata in parte dalla variante Omicron a fine 2021.

Ciò che potrebbe accelerare la ripresa del paese è l’altamente attesa esplosione dei viaggi estivi in Europa.

In questa fase tutte le strutture ricettive in Italia si stanno preparando, tra cui il family hotel di RiccioneConsuelo, il family hotel di Riccione sul mare Happy Family e l’hotel in centro a Napoli Palazzo Turchini.

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7
October

Il settore delle resistenze industriali

Quando si va a parlare di resistenze industriali, le quali vengono prodotte principalmente a carattere industriale, ci riferiamo nello specifico a componenti destinati al riscaldamento elettrico dei fluidi liquidi e gassosi. È bene sapere che, per produrre questo tipo di prodotti, ci sono aziende specifiche che sono dotate della giusta professionalità e soprattutto preparazione. Il nome resistenze deriva dal fatto che, nello specifico, hanno funzione riscaldante, e vendute in commercio con un kit completo di elementi di fissaggio. Parliamo di nippli filettati, le boccole filettate, le flange e così via.

Il settore delle resistenze industriali

Essendo di fatto un prodotto che trova largo impiego nel nostro Paese, in quanto fulcro di molti prodotti che si utilizzano per il riscaldamento dei fluidi, ci si deve rivolgere ad aziende che siano ben definite e con il giusto peso nel mercato. Parliamo di articoli che devono essere realizzati con standard di legge, e che per il lavoro che fanno devono essere elevatamente resistenti e sicure. Per questa non sono molte quelle votate alla loro produzione, o quantomeno quelle che ad oggi sono considerate come punto di riferimento per la messa in vendita delle resistenze industriali.

Per questa ragione il leader delle resistenze industriali Reco è ciò che fa al caso proprio, un’azienda che da molto tempo opera in Italia e che rappresenta una certezza assoluta in questo campo. Prima cosa da non sottovalutare è il fatto che si tratta di un’azienda italiana, specializzata sia nella progettazione che nella produzione di resistenze elettriche corazzate per uso domestico. Non possiamo certo nascondere il fatto che è un grosso vanto avere in casa propria un’azienda che è punto di riferimento anche per molte aziende con sede all’estero, che vengono ad acquistare resistenze per i loro impianti da un’azienda battente bandiera tricolore.

Non solo, Reco vede nel suo campo operativo anche i termostati unipolari e bipolari, resistenze elettriche a uso industriale e sistemi di riscaldamento elettrici. Insomma, una società che opera su vasta scala, e che oramai è un esempio di sicurezza e certezza quando si parla di resistenze industriali ad uso sia domestico che aziendale.

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6
July

Settori in crescita nel 2022

Dopo essere usciti da due anni estremamente difficili dovuti alla Pandemia di Coronavirus, e ci troviamo ancora in una situazione abbastanza incerta a livello economico, ci sono dei settori che riescono ad essere in crescita. Quali sono nel 2022 questi settori? Entriamo nel dettaglio dell’argomento andando a scoprire quali sono le aziende che al momento puntano in alto. 

Settori in crescita nel 2022

Il primo settore in crescita è quello legato alla sostenibilità, ovvero non parliamo di settori specifici in cui operano le attività, ma di un modo di essere e di operare. In pratica, ad oggi sono in crescita tutte quelle attività che hanno come principale missione quella di essere fatte nel rispetto dell’ambiente. Per questa ragione le aziende che si sono poste al 100 percento green nel modo di operare, sono oggi dei veri e propri successi commerciali. 

Altro settore che vola molto al momento è quello legato all’innovazione, dunque tutte quelle aziende che operano con strumentazioni all’avanguardia e che mettono sul mercato prodotti altrettanto nuovi e innovativi sono punti di forza dell’industria italiana. 

Internet e tutto ciò che fa parte della digitalizzazione non poteva che essere all’interno di questo articolo. Qualsiasi tipo di attività che si svolga utilizzando il canale online arriva in un attimo a milioni e milioni di persone nel mondo, dunque ha un bacino di utenza talmente smisurato che rappresenta il maggior elemento di successo oggi sia come marketing che come vendite di qualsiasi prodotto. Le aziende che operano tramite internet, come le banche, si possono permettere di offrire alla clientela i prodotti a prezzi decisamente inferiori di quelli dei negozi fisici. Questo ha spinto ad un incremento esponenziale degli acquisti online, e quindi al crescere smisurato della propria forza di mercato. 

Altre due tipologie di aziende che al momento possono essere considerate come vere e proprie occasioni per chi volesse intraprendere una propria attività sono quelle che producono additivi chimici e macchine lavorazione legno. Si tratta infatti di due tipo di settori che, dopo qualche anno di stallo hanno visto riprendere la loro corsa, arrivando ad essere due punti focali della nostra economia.

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28
October

Settori in crescita nel 2021 (che non ti aspetti)

Dall’inizio della fase 3 dell’emergenza Covid il comparto disinfestazioni ha raggiunto un giro d’affari di +3 miliardi di euro.
Un’interpretazione dei numeri non è nemmeno necessaria.
Come sottolinea anche Giorgio Dal Prato, presidente di Assocasa, (Associazione Nazionale detergenti e specialità per l’industria e per la casa) di Federchimica: 

«A inizio anno sognavamo una crescita dell’1% dei prodotti per la cura della casa, a maggio avevamo già superato il 17%. E il trend di crescita, con le riaperture di locali, aziende, scuole e pa, continua». 

Settore disinfestazioni: i dati del market monitor della detergenza

I dati del market monitor della detergenza presentati da Assocasa, in collaborazione con NielsenIQ, ci mostrano nel dettaglio come il settore disinfestazioni abbia potuto raggiungere picchi così alti:

  • la cura della casa segna il +7%
  • la vendita di coadiuvanti lavaggio  sale del +8,2%
  • la vendita dei detergenti raggiunge +5%. 
  • le candeggine +16.8%
  • i preparati disinfestanti hanno incrementato le proprie vendite di circa 45 milioni di euro.

Settore disinfestazioni: picchi del 100% 

Per avere una presa diretta di questa crescita, abbiamo intervistato Luca Maniscalco, dell’azienda di pulizie e disinfestazioni  MLS Srl di Torino:

“Mai mi sarei aspettato un aumento così alto delle richieste di intervento per le  disinfestazioni. 

Da parte di molti privati ed imprese è emersa con evidenza la necessità di intervenire senza rimandi nelle diverse esigenze di manutenzione della casa e tra queste un ruolo fondamentale è occupato proprio dalle disinfestazioni. 

Un intervento eseguito con efficacia garantisce la risoluzione di un problema che ostacola il mantenimento dell’igiene e la conduzione ordinaria delle attività quotidiane, e ciò viene vissuto come un ulteriore disagio nel periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

I nostri operatori sono attivi 24 ore su 24, dal lunedì alla domenica per assicurare la flessibilità e la tempestività del servizio di disinfestazione. Prevediamo diversi piani di azione per le disinfestazioni: tenendo in considerazione che non esiste un unico intervento definitivo per eliminare la presenza del parassita. Spesso è necessario attivare un piano di prevenzione per diminuire il fattore di rischio per lo sviluppo dei parassiti o per eliminarne l’accesso”.

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3
July

Come cambia il turismo nel 2020

Risulta abbastanza chiaro come l’avvento del Covid-19 abbia cambiato (e cambierà) il nostro modo di viaggiare. Ma, a tal proposito, come cambia il turismo nel 2020? Con il fatto che, ancora, le frontiere verso alcuni paesi sono chiuse (pensiamo ad esempio al caso degli Stati Uniti o del Brasile), si sta tornando al turismo di prossimità, ovvero il turismo effettuato nelle zone limitrofe.

La maggior parte degli italiani ha fatto sapere che, almeno per quest’anno, l’Italia sarà una delle mete più gettonate per il turismo estivo. Sono molte le persone che, dunque, cercano informazioni online per prenotazioni in strutture ricettive della nostra zona. Pensiamo, ad esempio, alla zona della Romagna. Già molto frequentata generalmente da famiglie con bambini e non solo, si stima che nel turismo del 2020 avrà un’impennata di prenotazioni. 

Tante sono le persone che cercano, ad esempio, informazioni su family hotel Riccione. La zona di Riccione, così come tutta quella romagnola, ha moltissime strutture di questo tipo, dove ospitare intere famiglie con bambini, per una vacanza all’insegna del divertimento, del relax e della tranquillità. 

I siti internet dove trovare informazioni di questo genere sono davvero tantissimi. Molte sono state le ricerche effettuate per hotel per famiglie a Riccione, come detto, molte di più rispetto alle annate precedenti. L’idea di trascorrere le vacanze in Italia è, quindi, un qualcosa di molto comune. 

Ma gli hotel per le vacanze non sono le uniche strutture ricercate. Pensiamo, ad esempio, a coloro che vogliono trascorrere le vacanza in tutta tranquillità nel verde, oltre che in una zona di mare. Gli agriturismi sono molto gettonati per tutte le vacanze del 2020, così come coloro che cercano agriturismo e ristorante a Rimini. Si tratta di persone che non vogliono certo rinunciare al mare ed alla riviera romagnola, pur cercando luoghi che permettano di vivere un periodo di calma e di tranquillità, lontani dallo stress cittadino.

La pandemia ha fatto emergere la necessità di relax, essendo stato un periodo di pieno stress un po’ per tutti quanti. La paura di recarsi in ambienti che non conosciamo, in zone straniere, che non sappiamo se sono ben controllate o meno, ha fatto emergere la necessità di trovare alternative per le nostre vacanze, in territorio italiano.

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13
May

La ricerca del lavoro: come cambia nel 2020

L’utilizzo di piattaforme online permette ad aziende e agenzie di selezione di abbattere immediatamente le barriere geografiche, di entrare in contatto con un numero esponenziale di persone alla ricerca di lavoro. 

Ma c’è di più! Attraverso gli stessi strumenti vengono individuati anche i cosiddetti job seekers passivi, ossia quei candidati che sono già in possesso di un impiego e che, pur non essendo alla ricerca di un nuovo lavoro, potrebbero prendere in considerazione nuove offerte se contattati. 

Con quali metodi  di selezione dovremo avere dimestichezza cercando lavoro nel 2020?

Oltre alle classiche piattaforme online candidati e aziende utilizzeranno sempre di più gli strumenti del “Digital Recruiting”. Questi metodi sono stati ampiamente diffusi grazie ad interessanti iniziative come la Career week 100% digitale, un evento che ha permesso alle aziende di selezione  più attente all’innovazione  tecnologica come Risorse.it  e ai  candidati di incontrarsi in un ambiente digitale interamente dedicato all’”employer branding” e all’attività di “recruiting”. 

Quali sono  gli ostacoli alla diffusione massiccia di questi metodi nella ricerca del lavoro? 

Sicuramente il primo limite che il “Digital Recruiting” incontra è il Digital Divide, ovvero il divario esistente tra chi ha la possibilità di accesso ad Internet e chi ne è escluso, parzialmente o totalmente.

Il “Digital Recruiting”, operando esclusivamente attraverso strumenti di tipo tecnologico, individua solamente  i candidati che si trovano nella condizione di poter utilizzare tali dispositivi. 

Fondamentale quindi, nella ricerca del lavoro è la capacità dei candidati di inserirsi in questi meccanismi rendendosi visibili! 

Acquisire padronanza nella gestione della tecnologia è fondamentale, così come la cura della propria immagine in rete. 

La scelta dei contenuti da pubblicare sui propri canali social parla di noi, racconta chi siamo e contribuisce in maniera determinante alla nostra “Digital Reputation”, ovvero l’immagine che ognuno di noi realizza in rete, condividendo materiale su forum, blog e Social Network. 

Curare la propria “Digital Reputation” contribuisce alla valorizzazione del nostro curriculum vitae, così come attraverso i canali social le aziende possono rendersi interessanti agli occhi dei candidati: sfruttando il potere dei social media le aziende rafforzano il proprio “brand” rendendolo attraente e capace di catturare i migliori talenti!

 Essere in grado di raccontarsi è fondamentale fuori e dentro la rete!

Arrivare al colloquio preparati e pronti a fornire una narrazione di se stessi coerente e coinvolgente può sembrare un’impresa complicata. Iniziare un discorso durante il colloquio  risulta più facile attraverso lo storytelling, un efficace metodo di comunicazione di facile applicazione ampiamente adottato nelle strategie di marketing per veicolare messaggi in modo creativo e coinvolgente. Perché non provare ad applicarlo parlando di noi? 

Le storie affascinano gli esseri umani da sempre e chi più di noi stessi conosce le storie che ci appartengono e ci identificano?

La tecnologia e gli strumenti digitali, come abbiamo detto, saranno determinanti nella ricerca del lavoro nel 2020, ma la battaglia finale si giocherà ancora sul campo del colloquio finale, non limitarti a parlare di te fornendo informazioni già presenti sul curriculum vitae, prova invece a raccontare te stesso! 

Attraverso storie e aneddoti sinceri riuscirai ad offrire una descrizione più interessante e coinvolgente del tuo percorso di crescita personale e professionale. Arriva preparato e racconta la tua storia!

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9
September

Statistiche 2013 Investimenti Stranieri in Italia

Se l’Italia risulta essere come uno dei paesi in cui molti finanziatori sono disposti ad impegnare i propri soldi all’estero, è altrettanto vero come molte holding localizzate al di fuori del confine del Belpaese non siano per niente interessate a impiegare i propri capitali nel nostro meraviglioso patrimonio artistico o immobiliare.

Secondo le ultime statistiche internazionali, infatti, i grandi finanziatori stranieri sono spesso scoraggiati dagli investimenti nella Penisola a causa di una serie di fattori che sembrano riuscire a complicare anche le questioni più semplici: la burocrazia insormontabile in primis, seguita a ruota dall’alta concentrazione di tasse da pagare e dal sistema della magistratura che mette a disposizione processi farraginosi che si concludono in tempi biblici. A questo, ovviamente, bisogna aggiungere anche il fattore corruzione che manovra sottobanco anche le idee imprenditoriali migliori, portandoci ad un inevitabile declino.

Secondo i dati forniti dall’Ocsel’Italia appare al 78simo posto per la capacità di attrazione degli investimenti dall’estero, mentre a livello europeo risultiamo essere in terzultima posizione per livello di corruzione percepito che, secondo le ultime stime della Corte dei Conti, ci avrebbe fatto perdere fino a 60 miliardi di euro l’anno.

Sono due risultati che esprimono la situazione attuale in cui versa il nostro Paese e che mettono in luce la nostra incapacità di avvicinare i capitali stranieri: un risultato che per noi è un danno enorme, poiché in questo modo diminuisce drasticamente le nostre opportunità di crescita ed innovazione, che si fanno risentire direttamente nel mercato del lavoro.

Questa emergenza nel campo degli investimenti stranieri in Italia, tuttavia, è un tema che è stato messo nelle mani di una task force istituita presso il ministero dello Sviluppo economico, nata con il preciso l’obiettivo di fare in modo che i grandi finanziatori residenti all’estero ricomincino a fidarsi del nostro paese. Si tratta di un grande passo che ha reso possibile l’avvicinamento di grandi capitali allo Stivale, come quello che negli ultimi tempi sta riscuotendo grande scalpore: l’accordo tra l’emiro del Qatar e l’imprenditore Manfredi Catella, per il progetto milanese di Porta Nuova. Speriamo sia solo il primo di una lunga serie.

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