In Italia si contano circa 220.000 imprese attive nel settore della ristorazione, intendendo per essi ristoranti e pizzerie e non in bar. Il settore gastronomico in Italia sta attraversando sicuramente un periodo molto delicato, visto che nel 2021 9 attività su 10 andavano peggio rispetto al periodo pre-pandemico.
Inoltre, terminata l’emergenza Covid-19 ci si è messa la guerra in Ucraina, con la speculazione dei prezzi al seguito e l’azzeramento di una domanda turistica molto importante qual era quella proveniente dalla Russia.
Secondo il rapporto FIPE, sono state più di 23.000 le aziende della ristorazione in Italia che hanno chiuso i battenti nel 2021, a cui vanno aggiunte quelle che hanno chiuso nel 2020. Per un totale di 45.000 cessazioni delle attività circa. Un’autentica ecatombe.
Le perdite, invece, nel solo 2021 hanno sfiorato i 34 miliardi di euro, pari a 56 miliardi se si aggiungono quelle toccate nel 2020.
Buone notizie arrivano invece dal Made in Italy all’estero, capace di portare innovazione e di reggere all’urto della crisi. Anche perché, rispetto alle misure molto severe prese nel nostro paese, altrove nel mondo le chiusure sono state molto più blande. E ciò ha permesso alle attività nostrane di continuare a lavorare, seppur a regime parzialmente ridotto.
Settore gastronomico in Italia: le note positive
La pandemia ha modificato radicalmente la ristorazione, anche nel nostro paese. In primis, il fatto che abbia sdoganato il take away o il cibo a domicilio, come rodaggio di quanto vissuto in quei brutti due anni. Infatti, anche pietanze un tempo non certo da asporto, oggi lo sono diventate. Si pensi la piadina a domicilio, per esempio.
Inoltre, abbiamo imparato ad utilizzare il Qr code anche per ordinare al ristorante, ora solo per consultare il menu, ora anche per ordinare direttamente da smartphone, anche con la possibilità di pagare in modo digitale.
Per fortuna, è tornata anche la voglia di convivialità, come mangiare un ottimo panino in una hamburgeria a Riccione.
Quindi, sono tante le sfide che attengono la gastronomia in Italia. Che comunque ha le spalle larghe e ha saputo sempre affrontare i momenti di crisi. Rinnovandosi, pur mantenendo sempre i piedi ben saldi nella nostra rinomata e amatissima tradizione.